giovedì 5 giugno 2008

Il-nuovo-che-avanza-Obama


E così è diventato ufficiale l'inevitabile è Obama il canditato democratico.

Naturalmente nella sua candidatura non c'è nulla di nuovo.
Obama infatti di afroamericano ha solo i tratti somatici, appartiene invece molto di più a quel populismo di scuola democratica di cui è stato limpido rappresentante quel Jimmy Carter i cui disastri in politica internazionale ancora oggi gli Stati Uniti pagano, non da ultimo la fallita interposizione alla rivoluzione islamica in terra persiana e il goffo blitz rimasto alla storia.

Sarà un caso ma la prima uscita di Obama dal momento che è diventato evidente il suo successo nelle primarie del partito dell'asinello è stata proprio "Cancellerò la minaccia iraniana": quasi un deja vù.
I più ironici si chiedono se la minaccia non venga fatta scomparire al di là delle chiacchere (in cui Obama è un maestro) con un sonoro appeasement.

Ma tant'è la capacità del candidato democratico di gettare fumo negli occhi in questa congiuntura economica negli USA e in uno scontro frontale con un uomo come Mc Cain che viene da un'altra generazione, rischia di diventare decisiva.
Secondo una rilevazione del Pew Research Center dell'aprile scorso, i punti di vantaggio su John McCain, per il neo-candidato democratico alle prossime presidenziali erano ben 5 (47%-42%).
Per ABC News/Washington Post, rilevazione di Maggio, i punti di distanza non sono più 5, ma 6 (51%-45%).
Per Gallup, sempre rilevazione di Maggio, i punti potrebbero diventare 4 (43%-47%). E...d'accordo c'è chi sostiene che ricompattando il GOP, con l'aiuto di un G.W.Bush seppure ai minimi di gradimento, il senatore dell'Arizona avrebbe una chance, ma appunto di chance si tratta e nulla più per una candidatura eishenaweriana capitata in un fase della storia americana che resta un periodo di guerra ma un periodo di guerra che una metà del popolo americano si rifiuta o non ha compreso essere tale.
In realtà le prossime elezioni americane rischiano per davvero di essere paradigmatiche per il futuro degli Stati Uniti e dell'alleanza occidentale più di quanto non sia dato pensare.

Nel votare Obama il paese a stelle e strisce voterebbe una tregua con il terrorismo, un parziale disimpegno sugli scenari internazionali venduto per realismo, soluzioni per risolvere la crisi economica sul modello delle socialdemocrazie europee - questa la ricetta innovativa de il-nuovo-che-avanza-Obama - che farebbero tornare indietro il paese in modo drammatico.

In pratica il primo passo nella direzione sbagliata da trenta anni a questa parte.
Ecco cosa rappresenta il-nuovo-che-avanza-Obama.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perche non:)