Se volete davvero interrogarvi sopra questa marea che si sta abbattendo contro il Presidente del Consiglio non dovete andare molto lontano.
Domenica e Lunedi si tiene un referendum capace, ove accolto dalla maggioranza degli italiani, di spazzare via per sempre un costume e un assetto politico, mediatico, affaristico, su cui il sistema conta e contava per poter perpetrare il proprio parassitismo ai danni di tutti i tax payers italiani.
Ma il Presidente ha sottovalutato il passaggio o peggio, per debolezza politica, lo ha glissato, di fatto mandando a quel paese quella ultima speranza di riforma che rimaneva agli illusi del 1994 come Roark.
Ecco che dopo reaganismo, liberismo, taglio della spesa pubblica, riduzione drastica delle aliquote fiscali, finisce in soffitta pure il bipartitismo, il tutto in nome di un governo che per quanto senza infamia o senza lode si stia comportando, certo non adempie al mandato politico del suo elettorato per un cambiamento radicale, vero senso del voto al centrodestra negli ultimi 15 anni.
Attacchi, insulti, giustizia ad orologeria, menzogne, spiate, vigliaccate, disonesti a tutta birra, moralisti, finto inquisitori, speculatori e via di questo passo, si sono messi di traverso da sempre da momento della discesa in campo del Cavaliere ma non hanno mai avuto successo per il semplice fatto che la gente era con lui, disposta a seguirlo, anche turandosi il naso su alcune evidente contraddizioni e/o conflitti di interesse, il tutto in nome di una cosa, le riforme e non il suo bel sorriso che non ha mai ipnotizzato nessuno.
Ora che chiaro che queste riforme non verranno al Presidente del Consiglio viene a mancare lo scudo del sostegno popolare incondizionato che prelude la fase di inzio del sospetto.
Probabilmente troppo tardi per Berlusconi per cambiare strada, per noi cittadini invece no, votare SI al referendum rappresenta una ultima chiamata valida per restituirci un futuro attraverso un sistema politico bipartitico, stabile e omogeneo, per fare in modo che il sistema della alternativa al governo del Paese resti anche dopo la fine della stella berlusconiana.
VOTARE SI.
Domenica e Lunedi si tiene un referendum capace, ove accolto dalla maggioranza degli italiani, di spazzare via per sempre un costume e un assetto politico, mediatico, affaristico, su cui il sistema conta e contava per poter perpetrare il proprio parassitismo ai danni di tutti i tax payers italiani.
Ma il Presidente ha sottovalutato il passaggio o peggio, per debolezza politica, lo ha glissato, di fatto mandando a quel paese quella ultima speranza di riforma che rimaneva agli illusi del 1994 come Roark.
Ecco che dopo reaganismo, liberismo, taglio della spesa pubblica, riduzione drastica delle aliquote fiscali, finisce in soffitta pure il bipartitismo, il tutto in nome di un governo che per quanto senza infamia o senza lode si stia comportando, certo non adempie al mandato politico del suo elettorato per un cambiamento radicale, vero senso del voto al centrodestra negli ultimi 15 anni.
Attacchi, insulti, giustizia ad orologeria, menzogne, spiate, vigliaccate, disonesti a tutta birra, moralisti, finto inquisitori, speculatori e via di questo passo, si sono messi di traverso da sempre da momento della discesa in campo del Cavaliere ma non hanno mai avuto successo per il semplice fatto che la gente era con lui, disposta a seguirlo, anche turandosi il naso su alcune evidente contraddizioni e/o conflitti di interesse, il tutto in nome di una cosa, le riforme e non il suo bel sorriso che non ha mai ipnotizzato nessuno.
Ora che chiaro che queste riforme non verranno al Presidente del Consiglio viene a mancare lo scudo del sostegno popolare incondizionato che prelude la fase di inzio del sospetto.
Probabilmente troppo tardi per Berlusconi per cambiare strada, per noi cittadini invece no, votare SI al referendum rappresenta una ultima chiamata valida per restituirci un futuro attraverso un sistema politico bipartitico, stabile e omogeneo, per fare in modo che il sistema della alternativa al governo del Paese resti anche dopo la fine della stella berlusconiana.
VOTARE SI.