martedì 17 giugno 2008

Liberali o Conservatori


E va bene. Sembra chiaro che la luna di miele del Paese con il Governo sia destinata a perdurare.
Ma Roark osserva e aspetta.
Aspetta soprattutto il documento di programmazione economica per capire dove si vuole andare a parare.
Ma nel frattempo con 2.500 effettivi dell'esercito nelle strade per i prossimi mesi, Roark non può non rilevare come il parossismo attorno alla questione sicurezza ne abbia di gran lunga superato la soglia.
Ad interventi mirati si preferisce il gesto ad effetto di stampo conservatore. Un risultato che sarà senza dubbio inconcludente e capace di creare tensioni all'interno dei corpi dello Stato.
E il tutto per una sola necessità di propaganda: lo Stato c'è.

Roark rileva un paradosso: durante la Convention di Assago, un Fini che doveva apparire politicamente sconfitto per aver dovuto prendere atto del successo della linea politica Berlusconi con l'adesione al PDL, da quel palco parlava di un partito, il nuovo PDL, capace di portare nel Paese una rivoluzione conservatrice. Chi ascoltava pensava alla infiorettatura di una marcia indietro. E poi Berlusconi non aveva sempre parlato di rivoluzione liberale...o no? Non è la stessa cosa.

Oggi osserviamo che pur avendo perso politicamente quella partita - quella del partito - la destra sociale di Fini sembra vincere quella della politica profonda, quella nazionale, quella dell'ispirazione all'azione di Governo, giacché Tremonti si propone come un consevatore di stampo keynesiano, Maroni lotta per imporre lo Stato di diritto addirittura con l'esercito e La Russa, ritrosamente lo concede.

Per Roark se conservatorismo vuol dire lotta alla collettivizzazione, la luna di miele può continuare, se conservatorismo vuol dire invece socialismo da destra, nazional-populismo che si pasce del valore e dell'immagine dei corpi dello Stato, va meno bene, anzi va male.

La luna di miele può continuare ancora. Ma documento di programmazione economica permettendo.

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