mercoledì 17 settembre 2008

La vasta cospirazione di inadatti


Possiamo dirci ciò che vogliamo su quanto accaduto stamane in USA, ma la nazionalizzazione di AIG non è solamente l'ennesimo take over da parte della FED di un impresa privata alla bancarotta, è molto di più.

Come scrive il New York Times stiamo assistendo alla nazionalizzazione più importante della Storia degli Stati Uniti d'America ed è difficile per Roark essere dalla parte di chi sostiene sia un male minore sulla strada della riforma: quale riforma? Continuando di questo passo il senso della riforma che gli USA si daranno rischia di assomigliare maledettamente a quello del Venezuela di Chavez!

Inoltre perché le major del mercato finanziario americano dovrebbero essere interessate alla realizzazione di una riforma condivisa se sanno in partenza che raggiungendo una massa critica preoccupante per la FED (come nel caso di Fanni Mae eFreddy Mac o di AIG e Bear Stearns) poi tanto arriva il Settimo Cavalleggeri e mette tutto a posto?

La decisione di Governo e FED va ancora una volta nel senso sbagliato perché non contribuisce a riportare la fiducia nel mercato interbancario scosso dalle conseguenze del Credit Crunch dell'agosto di un anno fa, anzi così facendo mina ancor di più la fiducia degli istituti l'uno verso l'altro giacché nessuno può più essere sicuro dei conti dell'altro al punto da fargli credito.

La saga dei fallimenti fosse già iniziata con Bear Stearns oggi non ci troveremmo con l'invasione della crisi finanziaria nel campo assicurativo e - come si vocifera - a breve nel campo delle carte di credito. La normativa fallimentare avrebbe rimesso in campo i mezzi di produzione al valore di mercato e sarebbero stati penalizzati gli investitori non avveduti.

Quando saremo giunti lì, quando la crisi finanziaria si sarà divorata i consumi già messi a dura prova dall'inflazione, il buon Bernanke finalmente avrà raggiunto l'obiettivo e avremo la nostra Big Depression.

C'è da chiedersi se no si sia al cospetto di una vasta cospirazione di inadatti.

Nessun commento: