venerdì 11 settembre 2009

Non facciamo gli struzzi


Diciamocela una cosa.
La partita che sta giocando Fini ha poco a che vedere con la leadership berlusconiana o con l'azione di questo Governo. Ha molto a che vedere con il futuro del PDL. Certo ha a che vedere con il futuro politico di Fini ma ha molto più a che vedere con il futuro del PDL.
C'è un determinismo anagrafico ineluttabile cui rifiutarsi di prendere atto significherebbe mettere la testa sottoterra come gli struzzi.
Quando Silvio non sarà più Presidente del Consiglio - visto che per sua stessa ammissione non si ricandiderà e questo giorno sarà tra quattro anni quando avrà raggiunto la veneranda età di 76 anni - non si tratterà solamente di trovare il modo giusto per selezionare un leader che vada bene alle oligarchie interne e che possa intendersela con la Lega, si tratterà di strutturare un dialogo tra i vari pensieri politici che animano la base del partito, pena la fine di tutto e il trionfo del Grande Zentro!
Oggi tutto questo pare non serva perché Berlusconi riassume o per lo meno prova a riassumere culturalmente tutti o quasi, ma domani le cose saranno diverse.
Non potrà esistere una personalità dotata dell'eccezionalismo del Presidente del Consiglio a meno che non si preveda di affidare le scelte politiche del partito per i prossimi dieci anni ad un ologramma preregistrato che funga da oracolo!
Cominciare un dibattito politico anche aspro e non nascondersi dietro un dito è un buon inizio. Darsi regole democratiche nel partito è l'unica speranza che questo ha di sopravvivere all'uscita dalla scena politica del suo fondatore e ispiratore.

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