martedì 15 dicembre 2009

Happy Bill of Rights Day



No so in quanti ce ne siamo ricordati ma..:

Oggi è l'anniversario del Bill of Rights! (http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_degli_Stati_Uniti)
Di certo non è che la cosa faccia il giro del mainstream mediatico ma diventa - per chi lo vuole - un'occasione per ricordarsi delle parole che i Padri Fondatori degli Stati Uniti d'America, per tutti, vollero fossero scolpite sulla pietra: cosa uno Stato e un Governo non dovrebbero MAI fare.
La Dichiarazione dei Diritti si compone dei primi dieci emendamenti della Costituzione americana risalenti ai primi anni di storia del paese a stelle e strisce.
Si parla della necessità di limitare il potere del Governo e furono il risultato delle eccezioni avanzate dagli Stati federati e da alcuni illuminati come Thomas Jefferson, durante la ratifica della Costituzione.

Di questa necessità di limitare il potere del Governo e dello Stato, naturalmente la maggior parte dei Governi - anche quelli democraticamente eletti - deliberatamente se ne infischia come oggi ce ne infischiamo per l'appunto del Bill of Rights.
Vale la pena ricordare che in esso sono contenute le basi del moderno rispetto dell'individuo quale motore di quella cooperazione spontanea che è alla base del successo di qualsiasi organizzazione, statuale, governativa o privata che sia.
Le Costituzioni, come quella degli States, dovrebbero in effetti servire a limitare l'influenza sull'individuo dell'organizzazione che questi acconsente di costituire per tutelare alcuni suoi diritti (lo Stato), diventano invece molto di più, una sorta di Bibbia laica, di guida cavillosa per il cittadino/suddito obbediente. Questo per tanti decenni è stato in larga parte dell'Europa, oggi, con i provvedimenti messi in cantiere dallo Zar di tutti gli Stati Uniti BHO, questa triste declinazione minore del principio di autodeterminazione dei popoli comincia a crescere come l'erba gramigna anche nei gloriosi USA.

Ad Maiora

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