martedì 1 aprile 2008

L'uomo giusto al posto giusto


Roma, 1 apr. (Adnkronos) - ''Da amico dico a Tremonti che non potra' svolgere al meglio la sua funzione se sul ministro dell'Economia si cumuleranno troppe deleghe. Inoltre, da liberale sono favorevole a una suddivisione del potere per evitare concentrazioni potenzialmente pericolose''. Lo sostiene il parlamentare di Fi, Antonio Martino, in un'intervista al quotidiano online L'Occidentale, nella quale spiega perche' i motivi per cui sarebbe contrario a un superministero dell'Economia affidato a Giulio Tremonti e nella quale dichiara la sua disponibilita' per un incarico governativo in campo economico.

La voce di Martino, cui tanti liberali si affidano, torna a farsi sentire e Roark è con lui.

Meglio tardi che mai!

Nell'intervista riappare finalmente l'allievo di Milton Friedman e...diciamocelo...educatamente....molto educatamente...ma diciamocelo: finalmente!
Finisce l'assolutismo tremontiano in materia economica e anche sul versante liberale interno al PDL si apre un fronte che doverosamente mette in risalto la pericolosità del conservatorismo corporativista di Giulio Tremonti, malauguratamente Ministro dell'Economia in pectore del (incrociamo le dita) prossimo Governo Berlusconi.
Il montpelerino è l'unica speranza che ha il nostro paese di fare veramente quelle riforme tatcheriane di cui ha drammaticamente bisogno.
E' l'unica speranza di avere in un Ministero Economico qualcuno che
sappia veramente cosa fare al di là dei pannetti caldi e del buon governo para-liberale.
E' l'unico che sarebbe in grado di prendersi le responsabilità che vanno prese.

Poiché sarebbe la cosa giusta da fare, Roark è praticamente certo che ciò non avverrà, che al meglio Martino andrà a ricoprire il Ministero della Difesa o in alternativa un dicastero secondario, oppure dopo aver rilasciato questa intervista, semplicemente verrà messo all'angolo, come già capitato ad importanti figure già presenti in Forza Italia:
una minaccia troppo ingombrante per Tremonti, che vale la pena ricordarlo, resta il garante dell'alleanza con la Lega, una Lega oggi tristemente poco libertaria, autonomista sì, ma di un autonomismo neocentralista, protezionista e in fin dei conti oggi molto poco liberista; infine una minaccia troppo grande per il mondo dei privilegi del pubblico impiego cui un parte importante dell'anima di AN guarda con attenzione.
Ma si dirà, il fusionismo docet. E Roark è con il fusionismo. Ma se di fusionismo dobbiamo parlare allora anche la nostra di anima, l'anima puramente liberale deve avere una chance di riformare il volto economico del Paese, il realismo tremontiano già l'ha avuta questa chance (fallendo).

La cosa da farsi?
MARTINO MINISTRO DELL'ECONOMIA.

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto