domenica 29 novembre 2009

Aperti i seggi in Honduras

Da poco più di venti minuti si vota. Il Paese sud americano reduce da un colpo di stato militare che ha impedito il ritorno in patria del Presidente Zelaya vota davanti ad osservatori internazionali sotto egida ONU. Recentemente la corte costituzionale honduregna ha sancito ufficialmente la impossibilità per Zelaya di emendare la costituzione vigente di fatto sbarrandogli la strada dopo la sua dichiarazione che non avrebbe riconosciuto il risultato elettorale delle odierne consultazioni. Dietro Zelaya sì nasconde il disegno di un nord del sud america socialcomunista sotto il controllo del caudillo di Caracas. Chavez nei giorni dell esilio forzato di Zelaya non Garnier escluso l'intervento militare venezuelano a favore di Zelaya. I militari golpisti hanno più volte chiarito che l'azione da loro compiuta era in difesa della costituzione che sarebbe stata sul punto di essere forzosamente emendata da Zelaya, peraltro asseverando le loro ragioni accettando la mediazione internazionale e appoggiando le elezioni sotto egida ONU. Dietro questo voto c'è molto di più del governo di Tegucicalpa.

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