lunedì 9 novembre 2009

Tovarish aderiamo alla linea del Politburo!


Forse c'è un errore nella fuga di notizie: davvero Berlusconi vuole accorciare la prescrizione nei processi per evitarsi di soggiacere ad una sentenza di condanna?
Pochi giorni fa, con sollievo, si apprendeva che non si sarebbe dimesso in caso di condanna...e allora? Perché rivedere la prescrizione che peraltro interessa milioni di persone finite anche loro - magari malgrado la loro volontà - tra le maglie di una macchina kafkiana come quella della giustizia italiana?
Possibile che non c'è spazio per una riforma della giustizia (separazione della carriere tra PM e Giudici, riduzione dei gradi, riforma del processo civile) al di fuori della normetta puzzona che fa finire in vacca la credibilità del Governo quando pure comincia ad agire con riforme efficaci (leggi la Riforma dell'Università)? No. Evidentemente no.
Non si capisce l'interesse del Presidente del Consiglio per una norma del genere, visto che lui stesso ha più volte ribadito che non si ricandiderà alle prossime politiche; certo in questa legislatura, i PM Rossi non riusciranno ad ottenere una sentenza passata in giudicato visto che ci volgliono molti più anni della scadenza naturale della legislatura per arrivare in Cassazione.
Allora non si capisce perché Berlusconi voglia spaccare tutto attorno a questa ennesima leggina che peraltro getta - questa sì - un ombra autoritaria sul suo atteggiamento nei confronti del partito e sulla sua interpretazione della parola Stato di Diritto: non è che uno ne possa cambiare i fondamenti a seconda della propria convenienza politica, questa è roba che capita in Sud America non in una democrazia avanzata come dovrebbe essere la nostra.
E poi...noi non dovevamo essere...liberali...
...quì con le dichiarazioni di intenti, pare di essere tornati alla riedizione delle adesioni sovietiche alla linea del Politburo stalinista.
Altro che.

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