lunedì 30 novembre 2009

Seggi chiusi da pochi minuti






I seggi per le consultazioni presidenziali honduregni si sono chiusi da pochi minuti ma la battaglia sulla affluenza alle urne continua ad infuriare.
I sostenitori del deposto Presidente Zelaya raccontano di diverse aggressioni da parte di unità dell'esercito fedeli all'autosospesosi presidente golpista Micheletti ed di una farsa elettorale. Secondo gli uomini di Zelaya, che vale la pena di ricordare, osserva la sfida elettorale barricato all'inerno dell'ambasciata brasiliana, l'affluenza non andrebbe oltre il 30%.
Per il resto dell'arco costituzionale honduregno le elezioni sono un successo che va oltre il 70%. Gli osservatori internazionali parlano di una consultazione tutto sommato tranquilla e di entusiasmo e del rivivere di una voglia di democrazia che Zelaya aveva soffocato.
Unico episodio serio della giornata degno di nota è quello di San Pedro Sula, dove diverse persone sono rimaste ferite quando durante una manifestazione di sostenitori di Zelaya radunatisi davanti alla Cattedrale, sono partite delle cariche da parte delle forze di sicurezza, lancio di lacrimogeni, con decine di contusi, non ultimo un cameramen della agenzia reuters finito in ospedale.
I primi exit poll danno il candidato del Partit Nacional Porfirio Lobo Sosa, avanti rispetto a Santos del Partito Liberal per veti punti o giù di lì.
Il Partito Nacional e quello Liberal si sono alternati per la maggior parte al potere, salvo colpi di Stato. Lobo è al secondo tentativo e si presenta con una piattaforma politica più conservatrice. Il Partito Liberal era anche quello di Zelaya, Santos fece parte della prima squadra del Presidente deposto, salvo poi dimettersi da incarichi anche prestigiosi - vicepresidente, per promuovere una propria corsa alle presidenziali.
Un indice su chi stia vincendo cosa può essere il nervosismo che manifesta Hugo Chavez nel mentre va avanti lo spoglio elettorale.
Chavez dalla trasmissione della TV di Stato Venezuelana, Alò Presidente, ha tenuto a ribadire che non esistono spaccatura all'interno dell'esercito venezuelano, una excusatio non petita. Poi ha parlato alle agenzie di stampa di una necessità per i Paesi dell'area di stringere i tempi per la nascita di una "Corporación de Mercados Socialistas" come nuovo modelo di gestione che rompa il meccanismo di distribuzione della ricchezza e segni il destino del capitalismo, infine ha insultato il Cardinale Urosa dandogli del "borghese" ed accusandolo di non voler vedere come in Venezuela fosse in corso una lotta di classe senza quartiere, il tutto perché l'altro prelato questo aveva chiesto al Governo di Caracas un gesto di buona volontà, la liberazione dalle carceri dei nemici politici impringionati a partire dal 2002.
Durante lo svolgimento delle operazioni di voto, il deputato al Parlamento europeo Iturgaiz aveva rilasciato dichiarazioni secondo le quali a suo parere l'esito del voto honuregno avrebbe dovuto preoccupare Chavez: lo schema di Tegucigalpa potrebbe essere riproposto anche su altr teatri.
Nel frattempo arrivano conferme che con un affluenza alle urne superiore vicina al 70% il boicottaggio di Zelaya sarebbe fallito, infatti tradizionalmente in Honduras, anche nelle migliori torante elettorali, l'affluenza non è mai andata oltre il 60%.

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